[Mai visto un feeling così fra coniglio gatto e cane! Il racconto di Ugo è eccezionale e ci sono foto imperdibili.]

Arrivai a casa di Monica, colei che sarebbe diventata la mia umana, quasi nove anni fa.
Ebbene sì sono il nonno di tutti i conigli. Anzi la nonna, visto che la mia umana, dopo avermi guardato in faccia – e solo in faccia – un paio di volte mi disse “non puoi che chiamarti Ugo”.
E il mio nome non cambiò più, nemmeno di fronte all’evidenza…


Prima di tutto le fotografie di Ugo, Alice e Diana!


All’inizio fu dura: c’era un animalone grossissimo che mi terrorizzava. La prima volta che l’umana mi portò in giardino, l’animalone mi corse dietro e mi bloccò con le sue enormi zampone. Io feci “kiiii kiiiii kiiiii” disperatamente, certa di essere ormai la sua preda. Ma quello iniziò a leccarmi fino a ridurmi fradicio come un pulcino. Fu abbastanza disgustoso, ma sempre meglio che essere pappata.
Da allora ho capito che Diana, l’animalone, razza pastore tedesco,
ha un debole per me: mi tratta come un cucciolo, mi lecca, mi ribalta con il muso, e se non sottostò ai suoi voleri mi blocca con le zampe. A me la cosa dà parecchio fastidio, una sua leccata equivale a farsi la doccia e poi con quelle zampacce mi schiaccia e mi fa male. Ma so che non lo fa apposta, non si rende conto di quanto è grossa e pesante in confronto a me. Io comunque cerco di tenermi alla larga da quei piedoni, e mi faccio avvicinare solo quando sono in luogo che mi fa sentire sicura e protetta dalla sua mole. Quando poi con quella lingua diventa troppo insistente e arriva a succhiarmi la testa come fossi un lecca-lecca, allora mi ribello e ringhio e fingo di attaccarla. E funziona: o lei è molto fifona o io sono molto credibile!

All’inizio non fu facile nemmeno con Alice, la gatta di casa: dolcissima ma un po’ isterica. Tra noi ci fu subito un equivoco: io ero piccolissima, la scambiai per la mia mamma e mi avvicinai fiduciosa; lei mi scambiò per un topo, e iniziò a guardarmi con lo stesso sguardo da predatore di quando adocchia un ignaro uccellino. Ma l’umana mi protesse con le sue mani e da allora Alice capì che non ero da mangiare, che ero entrata a far parte della famiglia. Dopo avermi annusata a lungo mi adottò e finché fui piccolina mi permise di rintanarmi contro la sua pancia; anche ora che sono un colosso e siamo entrambe molto vecchie è sempre tanto affettuosa con me: se le vado vicino mi lecca la testa e a me piace molto, ha una lingua asciutta e ruvida che mi gratta come piace a me (vedi la foto).
Alice ha una figlia di nome Luna che quando ero piccola era gelosa e mi dava le zampate sulla testa; quando sono diventata grossa quasi come lei ha iniziato a considerarmi una compagna di giochi e nella bella stagione ci divertiamo un sacco a inseguirci in giardino.
Lei è più veloce, ma quando mi raggiunge io ringhio e faccio una zompatina in verticale: questa cosa la spaventa moltissimo… o forse fa finta e sta al gioco.
In fondo se solo lo volesse potrebbe farmi davvero male con quegli artigli!

Ugo

Protty
Protty è stato un coniglietto vissuto dal 1999 al 2005. Nell'autunno del 2000 - col suo amico umano Roberto e la sua compagna Susina - ha dato vita a un sito Web: protty.it, che negli anni è diventato una community che ha raccolto moltissimi appassionati.

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