STORIA BREVE DELLA CARTOLINA POSTALE
A metà '800, se si vuole corrispondere con qualcuno c'è solo la lettera: un oggetto costituito da uno o più fogli di carta che bisogna procurarsi, scrivere, piegare, imbustare, sigillare. E spesso soltanto per un contenuto assai stringato di natura commerciale. Si fa quindi strada l'esigenza di disporre di qualcos'altro di più snello e così, negli anni '60,
durante una conferenza internazionale delle Poste, viene proposta la creazione di un nuovo oggetto postale: un cartoncino prodotto dalla amministrazioni postali stesse, che viaggi allo scoperto.
Inizialmente però l'idea viene respinta perché viene ritenuto indelicato il fatto che i pensieri degli scriventi possano essere esposti ad indiscreti occhi di estranei. L'idea si è però ormai imposta, soprattutto perché propone la fornitura diretta del cartoncino, oltre ad un costo molto più conveniente rispetto alla lettera.
Nasce così la cartolina postale, istituita inizialmente dalle poste dell'Impero Austro-Ungarico nel 1869 e imitato negli anni seguenti da tutti i maggiori stati dell'epoca. E' costituita essenzialmete da un cartoncino preaffrancato, ossia con un francobollo già stampato sopra, con uno stemma di stato, alcune diciture e delle righe per l'indirizzo.
L'Italia provvede alla sue prime cartoline all'inizio del 1874, uscendo anche con la versione "doppia" con risposta pagata, ossia con un'altra cartolina annessa che il mittente offre al destinatario per una risposta gratuita. La cartolina semplice costa 10 centesimi (contro i 20 di una lettera) e la doppia 15. Il successo è immediato e la cartolina postale avrà un uso imponente specialmente fino a che il suo prezzo rimarrà più economico rispetto a quello della lettera.
Se si va ad esaminare un catalogo di "interi postali" italiani (le cartoline postali fanno infatti parte del settore così denominato che distingue gli oggetti postali con valore incorporato dai valori adesivi), si può scoprire l'evoluzione della cartolina e leggere un'inconsueta e inedita storia dell'Italia attraverso i suoi valori postali e i loro usi.
Ecco che dai primi esemplari con l'effigie stampata di re Vittorio Emanuele II°, vediamo dopo pochi anni subentrare il figlio Umberto I°, mentre i formati delle cartoline aumentano per due volte, nel 1878 e nel 1893. Vengono emessi i tipi per la corrispondenza con l'estero e i primi tipi celebrativi, anticipando di tre lustri i francobolli adesivi. Dal 1906 la facciata anteriore, il "recto", viene divisa verticalmente per consentire la scrittura, finora riservata al verso, anche sulla metà sinistra.
Tale operazione ha origine da un'esigenza sorta con la nascita e lo sviluppo della cartolina postale illustrata: un oggetto strettamente collegato alla cartolina postale di stato ma prodotto da privati in base a precise normative postali. Siccome il verso delle cartoline illustrate (ufficialmente istituite in Italia nel 1889 e sviluppatesi straordinariamente a fine secolo) è normalmente occupato da una vignetta che impedisce di scrivere testi, viene appunto deciso di procedere con l'espediente della divisione della facciata dell'indirizzo, particolarità pervenuta fino ai giorni nostri.
Nel 1919 un'apposita autorizzazione consente che sulle cartoline postali di stato appaia un tassello pubblicitario di privati:sono decine e decine di minuscoli manifesti che ci offrono uno spaccato delle attività dell'epoca successiva alla Grande Guerra, quando i continui ritocchi tariffari ci fanno anche scoprire la nuova realtà della continua pardita di valore della lira. In seguito, con la presa del potere da parte del Partito Nazionale Fascista, lo stemma sabaudo viene integrato con i fasci littori e negli anni '30, in contemporanea con un nuovo aumento del formato, appaiono vignette illustrate con le Opere del Regime, con la Milizia Nazionale, con svariate località turistiche, grandi e piccole.
La cartolina postale caratterizza anche gli anni della 2a guerra mondiale e i seguenti. Prima con la stampa sulla sinistra di un grande motto VINCEREMO, poi, a seguito dell'Armistizio dell'8 settembre 1943, le due Italie divise procedono alla produzione di valori differenti con tariffe, norme ed usi specifici. Solo nel 1947, un anno dopo la sua proclamazione, vedono la luce i valori con intestazione REPUBBLICA ITALIANA.
Da questa esposizione, forzatamente molto sintetica e tutt'altro che esaustiva, si può notare come l'osservazione e lo studio delle cartoline postali rappresenti un aspetto di vera e propria storia.
Ora, mestre la cartolina illustrata vive sempre una sua esistenza soddisfacente se non brillante, la cartolina postale di stato conosce una significativa flessione. Il costo pareggiato a quello della lettera - attualmente di 800 lire (0,41 €) sia per il tipo ordinario sia per quelli celebrativi di manifestazioni e avvenimenti - e i nuovi moderni mezzi di corrispondenza, quali il telefono, il telefax e la posta elettronica, ne hanno ridotto l'uso. Ma essa è tutt'altro che morente. Per esempio, un uso specifico viene richiesto dalle tantissime lotterie o dai giochi a quiz che si giovano della comodità offerta da un oggetto che non richiede l'apertura che sarebbe necessaria con le buste (ne pervengono giornalmente a migliaia) e quindi snellisce di molto il tempo necessario ai controlli.
Un altro incremento all'impiego viene dalla gradevole abitudine di questi ultimi anni - anche se tutt'altro che nuova ma anzi nata subito, assieme all'emissione della prima cartolina - di stampare testi e vignette private su di essa, come consentito dalle norme postali che vietano soltanto di interessare l'area con l'impronta di francobollo. Si tratta di una originale iconografia di natura celebrativa, commemorativa e commerciale che va ad arricchire, con l'ingegnosità dell'iniziativa privata, questo antico eppure ancora moderno mezzo di comunicazione.
Carlo Sopracordevole
Accademia Italiana di Filatelia e Storia Postale
Nota: le dimensioni delle immagini non corrispondono alle dimensioni reali, la prima misura 11,5x8 cm, la seconda 15x10,5 cm.
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