Grazie Protty

Protty mi ha insegnato a piangere, ad avere la responsabilità del mio pensiero, mi ha indicato il divino.

Le tue zampette venivano strattonate, tirate a forza, prima una poi l'altra, messe a nudo del pelo, parole di disprezzo risuonavano nell'aria, l'ago veniva infilato nelle tue zampette più volte.

Le tue zampette, che tante volte avevano stretto le mie dita al tuo fianco. Che avevo accarezzato nel palmo, che avevano rigato scherzando il mio viso.

Quando la vena è stata trovata le mani umane ti hanno lasciato stare.

Qui il mio racconto lascia isolati istanti che non possono trasformarsi in parole.

Non sapevo - nel presente di quel momento - che stavo assistendo a qualcosa di altro rispetto a una cura.

Sei morto in modo regale, libero, hai spiccato il balzo più elevato - verso la luce.
Grazie di avermi fatto scuotere dal mistero della morte, mostrandomi cosa sia la libertà, la sacralità della vita.

I conigli non muoiono, spiccano il balzo più elevato verso la luce. Popolano altri mondi.

Quando ho trovato, una mattina, le spoglie mortali di Asperula sotto la palma, non avevo capito che anche lei non era morta, ma si era liberata del corpo slanciandosi in volo nel suono terribile dello spirito che irradia dalla bocca protesa al cielo.

I conigli non muoiono, spiccano il balzo più elevato verso la luce. Popolano altri mondi.

Mi hai donato di scorgere quello che solo occhi in grado di vedere possono trasformare in memoria, non raccontare o descrivere.

Riflettiamo sul significato della morte di Protty.

Ci ha indicato una strada.

Vivere con un coniglio, imparare dalla sua leggerezza, dalla sua dignità libera e regale, noi che apparteniamo alla razza di chi rimane a terra, porta a vedere il sorriso ironico e amorevole degli Dei, fa sentire il presagio di terre lontane, lo squarcio nella rete, il richiamo a mondi di luce intangibili e indicibili.

Medici veterinari, siate dolci con queste creature.

Proprietari di conigli, portate i vostri amici di pelo da una persona di fiducia capace di vedere il loro sorriso tenero e pieno di amore.

Grazie Protty, mi hai insegnato a piangere, ad avere la responsabilità del mio pensiero, mi hai indicato il divino.