Un articolo del Med. Vet. Marzia Possenti

LA PUBERTA‘ NEL CONIGLIO: come riconoscerla e cosa fare per migliorare il rapporto con il coniglio in questo delicato periodo

E’ importante chiarire il ruolo della puberta’ nello sviluppo comportamentale del coniglio.

Poiche’ si tratta di un mammifero questa specie segue molte delle “regole comportamentali” di questo gruppo di animali. Una di queste regole consiste nelle caratteristiche della puberta’: la puberta’ e’ il momento in cui gli organi sessuali maturano e iniziano a produrre ormoni sessuali, principalmente testosterone nel maschio ed estrogeni e progesterone nella femmina.
La coniglia diviene pubere attorno ai 5-6 mesi, il coniglio attorno ai 4: conigli di peso maggiore divengono puberi piu’ tardi rispetto a conigli piu’ piccoli.

Dal punto di vista dello sviluppo psico-etologico e’ un momento cruciale, durante il quale il coniglio “rimette in discussione” tutte le cose apprese fino a quel momento.

Durante questo periodo compaiono i comportamenti legati alla sfera sessuale, come il corteggiamento e la copula vera e propria, e il comportamento di difesa del territorio.

Nella femmina iniziano anche, pressoche’ costantemente, le false gravidanze con conseguente aumento dell’intolleranza alle manipolazioni, difesa di cuccioli immaginari e della tana, strappamento del pelo della giogaia, riduzione dell’appetito.
I sintomi di falsa gravidanza possono essere presenti tutti o soltanto in parte, e con vari gradi di evidenza.

In ogni caso si tratta di un periodo molto delicato durante il quale, proprio perche’ tutto viene rimesso in discussione, il coniglio puo’ “dimenticare” cose apprese nei mesi precedenti, come la socializzazione con il gruppo umano con cui vive.

Poiche’, soprattutto nelle femmine, l’aggressivita’ puo’ aumentare molto in questo periodo e’ facile che il coniglio venga maneggiato di meno, meno coccolato, che ci si interagisca meno. Questo puo’ rappresentare un vero pericolo, perche’ il coniglio puo’ andare incontro ad un processo denominato “desocializzazione secondaria” per cui perde la socialita’ con l’uomo appresa durante i mesi precedenti la puberta’.

E’ di fondamentale importanza dunque sterilizzare i conigli appena presentano i primi segni di puberta’, ovvero appena divengono irrequieti, tentano di montare gli oggetti o gli altri membri del gruppo, anche umani, mordono se si mettono le mani in gabbia mentre prima non lo facevano, adottano dei pupazzi o altri oggetti come se fossero figli da difendere, divengono intolleranti alle coccole, saltellano insistentemente attorno ai piedi dei proprietari (i conigli maschi), magari spruzzandoli con le urine, iniziano a marcare con feci ed urine luoghi dove prima non sporcavano.

Anche il comportamento di marcatura del territorio, assieme a quello di difesa, compare alla puberta’ e fa sì che il coniglio non solo difenda attivamente i luoghi che ritiene propri (solitamente la gabbia) aggredendo con morso e rampando, ma marchi questi posti con urine e feci insistentemente e quotidianamente.
Tutti i sintomi descritti finora non compaiono alla puberta’ costantemente in tutti i conigli e con la stessa intensita’: ogni coniglio e’ diverso e potra’ presentare combinazioni diverse di questi comportamenti, ma in ogni caso dovra’ essere sterilizzato al piu’ presto appena li presentera’, compatibilmente con il suo stato di salute e con la gravita’ dei comportamenti, in modo da evitare i fenomeni di desocializzazione gia’ descitti ed il processo di fissazione dei comportamenti, frequente soprattutto con le marcature.

La fissazione dei comportamenti lo portera’ a mantenere comportamenti tipici della puberta’ e dell’adulto non sterilizzato anche dopo la sterilizzazione e potrebbe richiedere una terapia del comportamento per essere curato.
In altre parole piu’ tempo passa fra la puberta’ e la sterilizzazione e piu’ e’ probabile che il coniglio mantenga comportamenti come marcare o mordere anche dopo l’intervento.

Per quanto riguarda invece i comportamenti relativi alla falsa gravidanza scompaiono appena vengono eliminati dal circolo gli ormoni sessuali. Bisogna inoltre considerare che gli ormoni in circolo al momento della sterilizzazione non vengono eliminati con l’intervento chirurgico, ma vengono lentamente metabolizzati dall’organismo nelle settimane successive alla sterilizzazione: non bisogna dunque pensare che i comportamenti legati alla puberta’ scompariranno immediatamente dopo l’intervento, ma che andranno scemando lentamente fino a sparire del tutto nell’arco di 2-3 settimane.

E’ importante ricordare infine che, per la coniglia, la sterilizzazione e’ di fondamentale importanza anche per la prevenzione delle patologie uterine, estremamente frequenti in questa specie (2 coniglie su 3 dopo i 3 anni): la violenta stimolazione ormonale cui viene sottoposto l’utero in questa specie rende estremamente frequenti problemi quali la piometra (accumulo di pus nell’utero) e le neoplasie sia benigne che, molto piu’ spesso purtroppo, maligne.

Purtroppo non esiste nessuna terapia che sia ugualmente efficace nel risolvere sia i problemi comportamentali che organici conseguenti alla pubertà, ne consegue che, se per un maschio che non presenta i comportamenti problematici dell’adulto la sterilizzazione si potrebbe anche evitare (anche se si tratta di evenienze rarissime), per la femmina e’ comunque da consigliare per evitare non soltanto problemi comportamentali ma anche patologie organiche.

Med. Vet. Marzia Possenti


Protty
Protty è stato un coniglietto vissuto dal 1999 al 2005. Nell'autunno del 2000 - col suo amico umano Roberto e la sua compagna Susina - ha dato vita a un sito Web: protty.it, che negli anni è diventato una community che ha raccolto moltissimi appassionati.

1 Comment

  1. Buonasera dott.ssa Possenti,

    grazie inanzitutto dei preziosi articoli contenuti in questo sito, che è molto più serio di altri che affrontano l’animale Coniglio. Vorrei rivolgerle una domanda: ho tre conigli, fratellini, tutti maschi, cresciuti insieme nello stesso spazio fin dalla nascita. Hanno 5 mesi. Hanno prepotentemente cominciato a mostrare i segni della pubertà, come lei ne ha parlato dell’articolo a riguardo. Ho chiesto al mio veterinario, e lui mi ha spiegato che sono in gioco molti fattori anche gerarchici, ma che di fatto è normale l’istinto di montarsi a vicenda. C’è qualche modo in cui posso intervenire perchè non si spelacchino o si provochino danni, che insomma riduca la carica sessuale, senza doverli castrare in massa?

    Grazie per qualsiasi consiglio
    Enrica da Modena

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