per i novelli rabbitslaves
Sintomi pericolosi:
quando è necessario andare subito dal vet
Ci sono dei sintomi anche non evidenti che si devono prendere molto sul serio?
I conigli sono molto delicati nella digestione e nella fisiologia
del tratto gastrointestinale.
I sintomi di malessere sono inappetenza, non fare le palline per più
di qualche ora, diarrea.
Si deve prestare molta attenzione se si presenta uno di questi sintomi,
e portare subito dal veterinario il coniglietto.
Se preso in tempo, il malessere può essere superato. Col passare
delle ore, le cose potrebbero complicarsi davvero.
Si tratta di disturbi della motilità intestinale, che possono provocare
a volte diarrea e a volte rallentato svuotamento gastrico ed intestinale.
Protty ogni tanto ha la diarrea per qualche ora, è un fatto abbastanza frequente nel coniglio e se non dura a lungo non ha conseguenze. E' accaduto purtroppo che la cosa durasse per un giorno intero, per poi lasciare Protty con la motilità bloccata: non faceva più palline :-(
Abbiamo portato subito Protty dal veterinario, e con una cura di una decina di giorni è riuscito a ritrovare la regolare produzione di pellet fecali (in queste occasioni si comprende che la salute del coniglio si vede dalle palline, e si arriva a gioire quando le fa fuori dalla lettiera!). Un ritardo nella cura può essere molto pericoloso.
Per evitare l'autoprescrizione di farmaci e cure non diciamo quali farmaci
abbiamo dato a Protty. Nessuna lettura o scambio di informazioni può
sostituire la competenza del veterinario.
Il consiglio più importante che possiamo dare è di portare
almeno due volte l'anno il proprio animaletto da un veterinario specialista
in conigli da affezione, per i necessari controlli e le vaccinazioni,
e per consigli e una maggiore consapevolezza.
Riporto un paragrafo dell'articolo del Med. Vet. Marta Avanzi sull'alimentazione, che spiega le relazioni fra alimentazione e problemi al tratto gastrointestinale:
Non solo i denti, ma anche, come è logico, il resto dell'apparato
digerente del coniglio si è specializzato su un'alimentazione essenzialmente
erbivora. Mentre lo stomaco e l'intestino tenue non presentano differenze
rilevanti rispetto a noi, il cieco e il colon (la parte terminale dell'intestino)
sono profondamente modificate. Il cieco, che per noi è ridotto a
un'inutile appendice,
nel coniglio è un organo molto sviluppato, il più sviluppato
di tutto l'intestino. L'alimento naturale del coniglio, che come abbiamo
ormai capito è l'erba, è di per sé relativamente povero
di sostanze nutritive, mentre è ricco di fibra, che non è
digeribile. Il coniglio però sa sfruttare questa fibra per ricavarne
nutrimento, servendosi di microrganismi che vivono nel suo intestino cieco.
Questi batteri "digeriscono" la fibra al posto del coniglio, ricavandone
vitamine, proteine e acidi grassi, che il coniglio assimila in parte direttamente
dal colon, in parte ingerendole sotto forma di feci (un tipo particolare
di feci, il ciecotrofo, che viene assunto direttamente dall'ano).
Se le particelle di fibra sono troppo grosse (dai 5 millimetri in su) non
possono però essere attaccate e digerite dai batteri intestinali,
e vengono espulse, formando le tipiche palline di feci che osserviamo nella
gabbia. Il ciecotrofo, invece, di solito non lo vediamo, perché viene
mangiato.
Dunque le particelle di fibra troppo grosse sono inutili, perché
non sono digerite? Al contrario: sono indispensabili per la vita del coniglio.
Esse hanno ruolo molto importante: stimolano la funzionalità dell'intestino,
permettendogli di muoversi. Senza di esse il transito del materiale alimentare
dentro lo stomaco e l'intestino rallenterebbe progressivamente, fino a fermarsi
del tutto. Il coniglio, bloccato, non defeca e non mangia più: si
crea una cosiddetta stasi gastrointestinale, che se non viene corretta (a
volte spontaneamente, più spesso con la terapia), porta a morte il
coniglio.
Dunque il coniglio ha bisogno di fibra grossolana, per vivere, e la
trova in abbondanza nel fieno, nell'erba, nelle verdure. Non la trova
invece nei semi, nei fioccati, nei chicchi di mais, nel pane secco, ecc.
ecc. Uno dei motivi più frequenti per cui il coniglio viene portato
dal veterinario, insieme ai problemi dentali e agli ascessi della testa,
è il rifiuto del cibo. Il coniglio sta apparentemente bene, è
vivace, ma non è interessato al cibo e non defeca. Il suo apparato
digerente è completamente bloccato, ripieno di alimento che non si
muove. Con il passare dei giorni il coniglio inizia a stare male, è
meno vivace, si disidrata e, se la condizione persiste, muore. La terapia,
se iniziata in tempo, riesce quasi sempre a risolvere il problema. Se il
coniglio mangia fieno, erba e verdure, ricche di fibra, difficilmente andrà
incontro ad una stasi gastrointestinale.
Ricordate: se un coniglio non mangia per più di 24 ore di fila,
occorre immediatamente una visita veterinaria! L'apparato digerente del
coniglio è fatto per ingerire cibo in continuazione: deve essere
sempre in movimento, e il carburante che lo fa muovere è la fibra
grossolana.
Il fieno masticato ha le dimensioni di 5 mm, esattamente la misura giusta
per far funzionare bene l'intestino del coniglio. E' stato dimostrato scientificamente
da diversi esperimenti che minori sono le dimensioni delle particelle alimentari
ingerite, più il transito intestinale rallenta, fino a bloccarsi.
Sicuramente semi, fiocchi di cereali e pane non sono in grado di fornire
fibra di dimensioni sufficienti!
Fino a pochi anni fa si credeva che la stasi gastrointestinale fosse causata dal pelo ingerito dal coniglio durante la pulizia, e veniva trattata dando dei lassativi come la vaselina. È ormai dimostrato al di là di ogni dubbio che questo non è vero: è la carenza di fibra grossolana che rallenta la motilità di stomaco e intestino, mentre è normale trovare nello stomaco del coniglio del pelo. Il pelo verrebbe eliminato con le feci senza difficoltà, in presenza di un'alimentazione corretta. Limitarsi a dare della vaselina, in caso di stasi gastrointestinale, non serve a niente. [leggi il testo completo]
Come si diceva nella pagina di presentazione, non siamo esperti allevatori o ricercatori, soltanto appassionati. Queste nostre osservazioni derivano dall'esperienza con i nostri conigli.