Avevo qualche mese ed ero arrivato da poco a casa di Silvia. Lei era nervosa e stava cercando di abituarsi a me, io ero nervoso e stavo cercando di ambientarmi, io ancora non parlavo, come adesso, e lei non parlava con me…

[una bella testimonianza di Napo che mostra quanto sia importante affidarsi ad un veterinario davvero competente e gentile]

Un giorno viene una sua amica a conoscermi… ma che cacchio mica sono una merce da esporre… la sfacciata mi acchiappa e vuole prendermi in braccio… brutta sfrontata, le assesto un “moccicone” e me ne vado per fatti miei… voleva pure il disinfettante sta scema… mica c’ho la rogna io… Ma… a volte ritornano, una sera la vedo entrare insieme alla mamma, mi prendono con gabbia annessa e mi portano fuori… oh spavento, dove andiamo, mi caricano su una scatolozza e vedo dentro un’altra gabbietta… oddiooddio che c’è dentro? spuntano degli occhi gialli… aaahh che è sta cosa, mamma, dove andiamo? la scatolotta si mette in movimento, cammina!

Cammina cammina, dopo poco ci fermiamo e andiamo da un veterinario. Un che? Io non ci ero mai stato e la mia mamma neanche, è la prima volta per tutti e due, è per questo che ci siamo fatti accompagnare dall’antipatica e dalla sua bestia pelosa. Buffa armata brancaleone, ragazza con coniglio e ragazza con gatta, apriamo la porta e troviamo un signore che subito accarezza la gattaccia… si vede che gli piace, vabbè… Io sto buono buono fra le braccia della mamma, non so che sta per succedere, ma le premesse non mi piacciono.

La mia mamma fa tante domande, che cosa deve mangiare un coniglio (un buon pellettato che trovi in quasi negozio e niente insalata per carità), che vaccini bisogna fargli (gliene facciamo 2 adesso e sta apposto tutta la vita), perché fa sempre la piscia dappertutto (eh mica è un gatto, non imparerà mai), chiede tutto quello che gli viene in mente, e poi “senta dottore ma ha tanti pazienti conigli?” “ah sì, ormai è una moda!”, lei freme, la sento, ma come io una moda? Poi mi deposita su un tavolo… aiuto perché? che ho fatto? voglio scappare, no, mamma, sto tipo mi prende per le orecchie ahiooo. Ahio ho detto, smettila! e lui tira più forte, mi apre la bocca, mi alza la coda, ahio!! ti riempio di palline il tavolo così impari! mamma aiutooo!
Mi dice la gattaccia che la mia mamma ha più paura di me, in effetti lei è diventata bianca, sto signore antipatico mi ha fatto male e lei l’ha capito. Purtroppo però ci torniamo due volte, l’ultima ci siamo proprio arrabbiati, era settembre e io mi stavo preparando all’inverno: lui ha preso una spazzola appuntita, e sgridando la mamma perché avevo il pelo intrecciato, mi ha strigliato come un cavallo. Ahio ahio ahioo, ti odio, e perché mi tocchi il codino? Lei è così delicata quando mi pettina. Decidiamo di non tornarci.
Lei dice che è incompetente, rude, e pure antipatico.
Sta cercando un altro signore, ma perché però che ho fatto?? Solo per il codino appiccicato? Mi racconta che è andata da un altro, ma da sola, e che neanche questo gli è piaciuto, gli ha detto che noi conigli siamo delicati, e che ha telefonato a un altro paio bocciando però anche questi.

Una sera mi ha di nuovo caricato in macchina, ohi dove si va? Mi sono un po’ spaventato perché ogni volta che ci muoviamo o lei parte e mi lascia da qualche parente o si va dal dottore… ma ormai alla macchina ci sono abituato… Siamo arrivati in un posto in cui non ero mai stato, c’era una sala d’attesa, c’eravamo solo noi, ma io me ne sono stato bello bello coccolo coccolo in grembo alla mamma perché mi sa che da quelle parti c’era passata qualche bestiaccia… poi siamo entrati, ci ha accolto un tizio simpatico, ma c’era una puzzaaa, medicine, anestetici che ne so io… mi sono impaurito… poi il tizio mi ha messo un asciugamano sul lettino, vedi che signore… perché sennò scivolavo, ha iniziato a toccarmi… ma che vuole questo… ah il mondo gira vedo tutto al contrario, ma come si permette di mettermi a pancia all’aria… e no eh, allora ci riprova… eh no, e come si permette di dirmi che ho un bel caratterino… e guarda quella che se la ride invece di difendermi… sembra quasi contenta e glielo dice pure “sei il primo che lo mette a pancia all’aria” .. smorfiosa.. e poi lui ci riprova e poi ci riprova… oh è quasi divertente… sto dottore c’ha delle belle mani e quante carezze… però quasi quasi mi fido e sto buono… lui dice che i conigli hanno x natura due reazioni: una è quella di scappare dove possono, l’altra quella di rimanere immobili dove non possono scappare, e dice che i dottori devono sfruttare questa reazione naturale… mi mette un mano vicino al musetto… dice che con noi nigli i dottori dovrebbero abbassare le luci e parlare piano… aho ma volesse ipnotizzarmi? e poi mi palpa, vabbè in fondo mi sa che è bravo… e poi op, di nuovo in piedi… e dice che i denti stanno bene… le unghie pure… mi controlla le orecchie con un aggeggio, il cuore con un altro, e poi .. oh oh prende un termometro… e dove vuole mettermelo?? aiuto! però mi accarezza .. ma fosse un po’ ruffiano il ragazzo… meglio che cerco di andarmene.. dice a lei di accarezzarmi.. hai capito il furbone cerca alleati.. lei mi accarezza ma come vede che il termometro si avvicina cerca di bloccarmi e lui la rimprovera, le dice di continuare ad accarezzarmi altrimenti non sto fermo… insomma io mi godo le coccole e lui dice che la temperatura sta bene, ma come avrà fatto? non mi sono accorto di niente! insomma sto bene, posso giocare finalmente.. ho questo bell’asciugamano a disposizione, voi parlate parlate che io gioco.. .. ah mamma, volevo dirti che qua da questo signore ci possiamo tornare…

Dopo appena un mese lo rivediamo, mi fa ancora male la zampa però, e ho sempre il codino rasta. Partiamo di prima mattina, andiamo verso l’autostrada e al casello, toh eccolo c’è lui, dove si va? Mamma mi lasci con lui??? Dove mi porta? Da un altro? ci sono altre persone con un’altra gabbia in macchina, meglio che mi faccio i fatti miei. La rivedo al casello dopo qualche ora, salutiamo il dottore, mamma non ti racconto quello che mi hanno fatto, lui e uno nuovo, mi hanno addormentato e… zac zac. Si è capito finalmente che cosa ho alla zampa, ma del mio codino e del mio sedere sempre bagnato e ormai giallo nessuno ha detto niente.

Passa un po’ di tempo, ecchecavolo, si riparte!? Stavolta il viaggio è lungo, il viaggio più lungo che ho fatto. Arriviamo in un posto pieno di conigli alle pareti… ma guarda… tutti miei parenti, che bello! Non abbiamo mai visto uno studio con questi manifesti alle pareti. Ma allora esistono anche dei conigli… e delle cavie.. e dei pappagalli.. e di altri uccelli, meraviglia! C’è anche un altro coniglio in pelo e orecchie qua con noi.
Arriva un signore, ci porta in una stanzetta, mi prende, mi alza, mi gira, ollallà, sto immobile, anvedi che presa il ragazzo, qua si fa sul serio! mi fa una lastra, le analisi, questo e quell’altro, e parla, poi parla… allora sei tu il dottore, non ho fatto in tempo neanche a capirlo! Chissà se alla mamma questo tizio le piace o la mette in soggezione – ha pure sbagliato un congiuntivo lei eh ehe – però siamo tornati. Qui incontriamo sempre altri coniglietti, io finalmente non mi sento un marziano e qui la pedicure dura solo 30 secondi. Fosse un po’ meno lontano…

Napo

Protty
Protty è stato un coniglietto vissuto dal 1999 al 2005. Nell'autunno del 2000 - col suo amico umano Roberto e la sua compagna Susina - ha dato vita a un sito Web: protty.it, che negli anni è diventato una community che ha raccolto moltissimi appassionati.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

*