Da tempo cercavo parole per esprimere quello che provo quando Sean si lascia “voluttuosamente” “tormentare” dalle mie carezze o quando mi saltella incontro per cercarle…
Puo’ sembrare ai più o a chi non ha mai avuto un coniglio un atteggiamento passivo o egoistico. Non si struscia e non fa le fusa come il gatto; non mugola, non abbaia, non è emotivo e platealmente coinvolgente come il cane.
Allora che fa? Si limita a farsi accarezzare e qualche volta, se gli va, ti concede qualche musatina o qualche rumorino con i molari… tutto qua… direbbero i più, o meglio, lo dicono e poi li abbandonano perché, appunto, i conigli non fanno niente di speciale. E si perdono così “l’amore sottile e intenso” dei conigli, l’amore profondo e spirituale dei conigli che limitandosi (apparentemente) al minimo tirano il massimo fuori da te!
E infatti, ecco le parole che cercavo e il senso che mi sfuggiva, non c’è amore più intenso e più grande, più sincero e disinteressato, della disponibilità incessante a lasciarsi amare dei conigli. Pensate e non lasciatevi ingannare dalle apparenze: la disponibilità senza condizioni a lasciarsi amare.
E cosa produce questo in te? Una flusso ininterrotto d’amore, un bisogno incessante di dare cura e protezione, in cambio di quella infinita disponibilità che il coniglio concede senza mezze misure. E pensate quanto noi umani chiediamo ad altri esseri umani per lasciare loro il privilegio di amarci (quanto si soffre per amore)… quanti secoli di poesia per raccontare la pena del rifiuto e il tormento inflitto dall’amato o dall’amata a chi vorrebbe amare.
Ecco nessuna poesia potrà mai raccontare queste sofferenze inflitte agli umani dai conigli, perché loro si lasciano amare senza porre condizioni. Questo è l’amore sottile dei conigli!
Giuseppe Schiavulli