Ieri sera mi è successa una cosa bruttissima che speravo non succedesse mai nella mia vita.
Siamo usciti a prendere un gelato e in auto, passando da una strada di campagna, proprio in mezzo alla carreggiata, c’era una lepre appena investita ma viva. Mi sono precipitata fuori dall’auto con il cuore che mi martellava nel petto, e piangendo per la paura nel non sapere che fare…

Lei era lì in mezzo alla strada con i suoi occhi gialli grandi e profondi e le orecchie dritte e fiere che aspettava di morire, aspettava la prossima macchina che avrebbe finito il lavoro che quella precedente aveva iniziato, aveva le zampe rotte ma una sana e con quella tentava di tirarsi su con tutte le sue forze con la determinazione di un animale selvaggio.

L’ho presa senza pensarci su e l’ho infilata nel baule dell’auto e poi siamo corsi verso casa di Matteo per capire se i danni erano riparabili. L’abbiamo messa dentro uno scatolone e coperta con un asciugamano e lei ci guardava tentando di mantenersi dritta con tutte le sue forze, faceva fatica a respirare ed aveva un ematoma grosso sulla schiena.
Subito la prima cosa che ci è venuta in mente era il Veterinario, così sulle pagine gialle abbiamo cercato il numero del pronto soccorso veterinario e non esiste a Reggio, così matteo ha chiamato una veterinaria reperibile, la quale come consiglio ci ha detto: chiamate il 118, se siete fortunati trovate l’amante degli animali oppure l’ammazzano e la mangiano.

Di fronte a questo consiglio abbiamo preferito chiamare il numero per le urgenze dell’AAE, e ha risposto penso la Dott Avanzi, che ci ha dato il numero delle guardie ecozoofile e del centro di recupero per le lepri di Castel San Pietro, la dott.ssa è stata disponibile chiedendoci la presunta età e i danni fisici che la bestiola presentava.
Matteo che aveva forse più stomaco di me ha chiamato le guardie che si sono offerte subito di portare la bestiola a Castel San Pietro al centro di recupero, ma lei occhi gialli non c’è l’ha fatta, se ne è andata per il ponte rimanendo sdraiata su un fianco con gli occhi spalancati.

Quegli occhi li ricorderò per sempre, erano grandi e belli e lei povera bestiola era stupenda, poi non tanto grande e con un musetto dolcissimo. Non posso spiegare a parole il modo in cui quegli occhi mi guardavano e neanche la speranza che nutrivo di salvarla e di restituirle la libertà, avrei fatto di tutto per guarirla.
Quello che mi ha fatto molto male è stata l’indifferenza di qualcuno che mi ha detto: dovevi lasciarla lì dove era a morire. Come si fa a lasciare un animale morire se lo vedi in difficoltà? Matteo è stato bravissimo a chiamare tutti chiedendo cosa fare, ma non abbiamo fatto in tempo, lei ci ha lasciato prima e se ne è andata correndo su per il ponte insieme a tutti i nostri animali innocenti, vittime della bestialità umana.

Addio occhi gialli, mi hai lasciato nel cuore l’amarezza della mia inutilità e della consapevolezza della crudeltà umana, ho perso la fiducia che non possiamo veramente cambiare e pensare che oltre le nostre montagne di cemento esiste il cuore della natura che pulsa e che è ricca di vita e di anime che chiedono solo di vivere la loro di vita senza che la nostra stupidità la interrompa anzitempo.
Spero che sul ponte e al di là di esso tu stia meglio ed abbia trovato la pace che il dolore ti ha strappato anche se solo per una maledetta ora di agonia.

Addio piccola vita,
addio occhi gialli,
sei partita per il ponte
e verso un giardino di pace.
Ho cercato di salvarti
ma non ho fatto in tempo.
Nel buio della notte
piccola anima senza vita
rimarrai dentro i miei occhi
un’immagine riflessa dentro me
un’immagine fugace ma concreta.
Resterai nei nostri cuori
come monito per il futuro
per pensare che al mondo non esistiamo solo noi
umani egoisti
ma celato dietro il buio delle tenebre
c’e la vita e quella vita va rispettata.
Addio per sempre
sarai lì sul ponte con tutti gli altri
e lì hai trovato la pace.
Addio.
Addio occhi gialli.

Lory e Bubo

Protty
Protty è stato un coniglietto vissuto dal 1999 al 2005. Nell'autunno del 2000 - col suo amico umano Roberto e la sua compagna Susina - ha dato vita a un sito Web: protty.it, che negli anni è diventato una community che ha raccolto moltissimi appassionati.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

*