di sissitpancy

Era la sera del 6 Febbraio 2007, quando tra le mie braccia ti sei addormentato per sempre.
Ti voglio ricordare per la tua dolcezza, la tua intelligenza e per tutto l’amore incondizionato che ti ho dato e soprattutto per il grande amore che anche tu mi hai regalato.

Caro amico mio, è con immenso dolore che mi ritrovo a scriverti queste addolorate e sentite righe.
Era il 27 dicembre di 2 anni fa, quando per la prima volta ti ho tenuto tra le mie braccia. Eri stupendo e impaurito. E’ iniziata così la nostra vita insieme.
Con timidezza e ignoranza io del tuo mondo e tu del mio.

Ci siamo conosciuti velocemente, abbiamo imparato tante cose l’uno dell’altro. Forse ti ho pure viziato e non me ne pento. Ma tu eri l’amore mio, dolce, furbetto, coccoloso. Scrivo e ancora non voglio, né riesco ad accettare che da qualche giorno, 6 febbraio 2007, tu non sei più qui con me. Per questo ti scrivo, per accompagnarti nell’ultimo viaggio terreno. Con dolore e lacrime, ma anche con la gioia che mi hai dato in questi anni, tu così piccolo morbido e dolce, io così grande e innamorata della tua dolcezza.

Grazie Pallino per tutto il tempo che mi hai regalato insieme a te. Grazie per i tuoi occhioni celesti curiosi e vispi. Grazie Pallino per il tuo nasino caldo e morbido sul mio. Grazie per quelli che io chiamavo baci, quando ti stuzzicavo e chiedevo “tu dai bacio me”, “un altro, un altro ancora sennò muoio”… e ora è così Pallino… mi sembra che sia morta una parte di me. Non ti vedrò più “corereeeee ninnu”.. né giocare nei tuoi tunnel, o nella stanza che con molto amore e premura avevo adattato in tutto e per tutto a te, per lasciarti vivere libero nella tua casa.

Una stanza tutta per te, dove ti proteggevo e facevo vivere come un fiore o un gioiello raro e prezioso. Sempre attenta e premurosa ad ogni tuo bisogno o desiderio goloso. Come le tue ultime carotine di natale, bastava muovere la bustina perché tu subito dal tuo pigrare allungato sul divano, venissi “coreendooo” da me..

Ricorderò sempre le corse e la felicità che dimostravi “corendoooo” la mattina quando venivo a sollevarti la tapparella, o la sera quando ti davo nella tua ciottolina gialla la tua cena.
O quando era nonna a farlo, e tu senza ingordigia, ringraziavi a modo tuo, dandoci i tuoi bacini così speciali. Lasci un grande vuoto che ora è ancora più sofferente per il dolore vivo e fresco.

Spero che tu sia stato felice in questi anni con me, avrei voluto tenerti e amarti ancora, con la stessa cura di sempre, con la premura e con il mio egoismo di volerti ancora tenere qui.
Ma tu non ce l’hai fatta a resistere, e io non so darmi pace. Grazie, grazie per essere andato via seppur con mille atroci sofferenze e paure, tra le mie braccia.
Ero impotente, se ti ho stretto nelle ultime ore, era solo per non farti soffrire di più, per farti sentire ancora amato e desiderato.
Per impedirti di correre alla cieca e farti più male. Per il mio egoismo e la flebile speranza che tutto passasse in fretta e che tu restassi ancora un po’ con me. Ci ho creduto pallino che tu ce l’avresti fatta… ci ho creduto sino all’ultimo istante, quando tu hai sollevato la tua testina stanca e poi.. due ultimi respiri lenti e profondi.. e il tuo cuoricino sotto la mia mano che batteva più forte del normale.

E poi il silenzio, l’inerzia.. e l’abbandono. Il dolore di averti perso, tra incredulità e dolore. E ora non ci sei più. Mi lasci nel cuore un dolce-amaro ricordo. Sono egoista lo sono sempre stata, ma ti ho amato.
Perdonami pallino se in questi giorni pur di salvarti ti ho dovuto far male, con le cure e con il farti mangiare forzatamente. Ho paura che le giornate senza te, in quella stanza tutta per te, mi portino ancora dolore. E ancora anche in queste frasi sono egoista, perdonami, ma ti volevo ancora con me.

Amico mio, confidente segreto di gioie e dolori. Mi ridavi allegria e gioia durante la tristezza, muovevi il tuo nasino e mi facevi sciogliere il cuore. Ti ho amato molto. Se davvero esistesse un angolo di paradiso, un ponte arcobaleno per te, io vorrei pensarti così.. libero di correre sereno in un prato ricco di carote e di tanti altri coniglietti.. e di dirti “coooriiiiiiiiii ninnuuuuuuuu”….
E vederti voltare e guardare verso me con quello che io definivo il tuo sorriso felice, prima che gioiosamente riprendessi a correre.. Vorrei vorrei e vorrei. Alla mia età non mi vergogno di piangerti. Di dire che con te è andata via una grande parte di me. Quella parte premurosa e amorevole che in tutti questi anni hanno imparato a conoscerti, a capire ogni tuo respiro, ogni tuo movimento, ogni tuo sguardo o desiderio. Ti lascio così.. con innumerevoli e continui grattini dietro le tue orecchiette belle.. con il mio naso poggiato sul tuo nasino dolce e morbido.. con il mio cuore sofferente.

Che dio e i santi e tutto quello che ci sarà dove sei ora, ti accolgano e ti diano la grazia di capire o di vedere quanto tu sei stato amato, e quanto dolore mi lasci. Grazie Pallino di essere entrato all’improvviso nella mia vita.. portandomi a curarti con costanza e impegno. Grazie della felicità. Sono migliore perché ti ho avuto con me. Tra gioie e tanti dolori avuti. Grazie per il conforto e la gioia di averti trovato sempre li pronto ad ascoltarmi e graziarmi del tuo benefico cuore. Eri un coniglio.. per gli altri… tu per me eri solo “ninnu mela”.. “ninnu amore mio”.
Addio piccolo pargoletto peloso… Che la tua dolce e candida pelliccia faccia innamorare tutti gli angeli del cielo. Grazie.

La tua compagna, e non padrona, Francesca

Protty
Protty è stato un coniglietto vissuto dal 1999 al 2005. Nell'autunno del 2000 - col suo amico umano Roberto e la sua compagna Susina - ha dato vita a un sito Web: protty.it, che negli anni è diventato una community che ha raccolto moltissimi appassionati.

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