Ecco a voi un altro articolo tradotto da “Kaninchen. Zeitschrift für den Kaninchenfreund”, 8/2001. Emerge l’interesse “olistico” dell’allevatore a conoscere la provenienza delle materie prime dalle quali si ricavano i mangimi per poter con certezza prevedere insufficienze vitaminiche, e si cita un recente esperimento, che ancora non offre dati scientifici, che sfrutta le note proprietà dell’aceto di mele anche per i piccoli animali.
Selenio – protezione per le cellule, di Eberhard Müller (8/2001)
Per l’alimentazione dei nostri conigli il pane duro è una fonte importante tanto quanto i prodotti di cereali, purché le piante crescano su terreni ricchi di selenio. La Germania ha più che altro terreni poveri di selenio. […] Il selenio protegge dagli influssi nocivi dell’ambiente, oreviene malattie degenerative e influisce positivamente sul ricambio cellulare. […] Effetti nocivi per sovradosaggio sono stati segnalati in Cina da zone con terreni molto ricchi di selenio; il sovradosaggio danneggia il feto. […] Si consiglia l’integrazione di selenio nell’allevamento di piccoli animali laddove si sia sicuri della sua scarsa presenza nel terreno.
Noi allevatori siamo chiamati a fare qualunque cosa per prevenire l’enterocolite. A partire dallo stato di conoscenze attuali dobbiamo presupporre che si tratti univocamente della scarsa variazione nell’alimentazione. E’ da presumere che il contenuto di vitamine, calcio e minerali sian insufficiente. Da un tipo di alimentazione insufficiente dunque si generano problemi di digestione. A noi allevatori non è noto per esempio su quali terreni venga raccolta e lavorata la materia prima per i mangimi; e questo vale anche per il mangime che produciamo sui nostri stessi terreni. Un’analisi del terreno darebbe certezza. Un buon fieno rappresenta per un coniglio quanto patate e pane rappresentano per l’alimentazione umana. […]
Sempre più allevatori aggiungono all’acqua giornaliera dei loro animali dell’aceto di mele biologico. Presso tutti gli allevatori a me noti la dose oscilla tra un cucchiaino e un cucchiaio di aceto per litro d’acqua. Certo è che l’aceto di mele biologico contiene preziose tracce di elementi e minerali, efficaci sia nell’alimentazione umana che nell’allevamento dei piccoli animali.
I miei animali – conigli, galline, cane e gatti – ricevono per sei mesi l’aceto di mele nell’acqua. Questo periodo tuttavia non basta per trarre conclusioni e raccomandare l’introduzione dell’aceto. Ho intenzione di aspettare fino all’autunno per valutare la cosa. Nel mio circolo otto allevatori si sono accordati di introdurre per un anno l’aceto e poi fare insieme delle valutazioni. Quest’iniziativa si accompagna ad analisi di laboratorio i cui risultati saranno certamente pubblicati. Quest’effetto positivo può ottenere con certezza una risposta solo dopo almeno un anno. L’aceto di mele biologico è un mezzo naturale senza effetti collaterali, che non sono noti nemmeno in sovradosaggio (al limite sono gli stessi animali a non berla più, perché è troppo acida).
[…] L’alimentazione esclusiva a base di pellets e acqua non è durata a lungo presso molti allevatori, perché portava in modo certo a carenze. Certo occorre distinguere tra pellets e pellets. […]
[trad. di Barbara Bordato]